PRODIADE
PRODIADE
epigrammi
LETTERA APERTA A MATTEO RENZI
Caro Segretario,
l’endorsement di Romano Prodi per Gentiloni all’ombra risicata di quel residuato cespuglietto che è “Insieme” ripropone la vecchia dialettica tra partito e coalizione; un déjàvu che lascia il tempo che trova. L’era delle ideologie, dei partiti e delle coalizioni fra partiti e partitini è tramontata definitivamente. Nell’attuale congerie, contano nel bene e nel male solo ileader: Macron, Merkel, Putin, Trump,Xi Jinping(verso l’abolizione del limite dei due mandati), Erdogan, Netanyahu, Al Sisi,Fayez Sarraj, Haftar, Rajoy, Puigdemont, Khāmeneī, Bashar al-Assad, Papa Bergoglio, Dalai Lama, Pyongyang etc. In Italia, Renzi, Gentiloni, Minniti,Prodi, Napolitano, D’Alema, Bersani, Grasso, Letta, Bonino, Rutelli, Berlusconi, Salvini, Meloni, Grillo - Casaleggio – Di Maio. Nell’area di risulta, dove sorgevano le vecchie costruzioni della sinistra e del centrosinistra l’unico leader credibile sei Tu, Renzi, che sei legittimato dalle primarie, avendo conquistato la leadershipdel Pd, e che hai amministrato e governato bene. Inoltre i “Cento passi” costituiscono un serio e robusto programma degno del massimo rispetto. Peraltro la Tua figura predomina incommensurabilmente su quelle degli altri leader summenzionati. Chi come Prodi, a cui si aggiunge ora, per richiamo della foresta, anche Napolitano, e, per fatto personale,il redivivo Letta, si oppone alla Tua leadership e al Pd, considerato il partito del leader (icasticamente PdR), apparentemente per la negazione, in linea di principio, del concetto stesso di “partito del leader”, in realtà, proponendo Gentiloni come premier e quindi come leader del centrosinistra che, in linea di principio, diverrebbe necessariamente “coalizione del leader”, cadono in contraddizione. “Insieme” è un gruppuscolo, che riunisce un rimasuglio di reduci, epigono dell’avvizzito Ulivo; è accreditato per un modesto 1,6% e quindi i voti che otterrà saranno ripartiti tra i componenti della coalizione. Nella dannata, ma remota, ipotesi che il gruppuscolo superasse la soglia di sbarramento del 3%, esso sarebbe fomite di instabilità e ingovernabilità. Romano Prodi, già campione di instabilità e ingovernabilità, è dominato dalla coazione a ripetere. Dunque Prodi e gli altri, uniti dall’avversione a Renzi e all’incisivo cambiamento da lui perseguito e dalla volontà, biecamente conservatrice, di garantire la sopravvivenza dei propri poteri e interessi costituiti, a scapito di quelli diffusi e collettivi, programmaticamente e attualmente tutelati dalla politica di Renzi, condividono di fatto ciò che ormai è senso comune, cioè la rilevanza della leadership. Contrappongono cinicamente alla leadership di Renzi, per loro esiziale ma nell’attuale momento storico quella che interpreta lucidamente i fermenti, i valori e gli interessi dell’area definibile - ormai solo convenzionalmente - di “sinistra”, quella (soft e anodina, utilissima per i loro comodi) di Gentiloni, che stanno ora portando sugli scudi quale sbiadito tribuno della plebe di sinistra-sinistra ( allo sbando ) e quindi di se stessi, organici alla medesima plebe. Perché Gentiloni? Sia perché è un premier credibile e sta svolgendo una ben calibrata attività di governo grazie anche al sostegno di Renzi, è, però, anche duttile, docile e manovrabile, come fu disgraziatamente Prodi e non è né giammai sarà Renzi (provvidamente), sia perché altri tribuni in campo non ce ne sono,essendo i vari Prodi, D’Alema, Bersani, Grasso, Letta e quanti altri dei politici consunti e ormai fuori dalla storia e dalla realtà. Si pensi che Prodi fu presidente dell’IRI nientemeno che quarant’anni fa ed è uno studioso, un tecnico, un grand commis (semel abbas semper abbas); Grasso è un suo omologo in ambito giudiziario, senza peraltro; averne le qualità tecnico-scientifiche entrambi non hanno mai dimostrato grande talento politico. Letta, anche lui è uno studioso,un accademico altezzoso, sempre con la puzza al naso nei confronti della politica, quando - a seconda dei suoi umori – gli capita di farvi capolino, e dunque inadatto alla stessa, tant’è che – stia pure sereno – come premier ha fallito. Letta, come altri politici, persegue le magnifiche sorti e progressive di se stesso, per non parlare degli altri soliti noti. Tutti personaggi che del tribuno sia pure fiacco non hanno la stoffa, politici del passato più o meno remoto che riporterebbero indietro di decenni l’Italia, in maniera proterva e improponibile (D’Alema) ovvero con fare morbidamente prelatizio (Prodi). Gentiloni sarebbe il loro uomo di paglia, che potrebbe fermare e fare indietreggiare l’Italia, elegantemente, con metodo doroteo (“Dare l’impressione di cambiare per nulla cambiare”), strumento di perpetuazione del potere fine a se stesso. Un premier e leader debole, al servizio dei moderati conservatori. Attualmente nell’ambito denominato"di sinistra" coesistono una minoranza di qualunquisti di sinistra, la sinistra-sinistra che ammannisce la minestra riscaldata di triti stereotipi estremisti, e una maggioranza di moderati, i quali si distinguono in conservatori (LeU e dintorni) e progressisti (Pd e Renzi). C’è da augurarsi che Gentiloni, che si trova su un ambiguo crinale tra il versante progressista di Renzi e quello conservatore dei suoi nemici, non precipiti verso quest’ultimo e che tale evento catastrofico sia evitato da un voto compatto di quanti votarono SÌ al referendum del 4 dicembre 2016 per il Pd e per Renzi premier. Di qui l’importanza per i moderati progressisti del successo elettorale del Pd e, personale, di Matteo Renzi.
Con stima e affetto
pietroAntioco
(Pietro Muggianu Sotgiu)
PRODI IL PADRE MOBILE
epigramma
Prodi fa il giro delle sette chiese;
nella chiesetta "Insieme" or genuflesso.
Fa lui della sinistra il padre mobile,
curato in quella chiesa Gentiloni.
PRODI APPARTATO
epigramma
Dietro un cespuglio Prodi si appartò,
nessuno mai saprà per fare che.
APLOMB PIOMBATO
epigramma
Prodi piomba l'aplomb di Gentiloni;
Re Travicello vuole incoronarlo,
lui che nello stagno Re fu Travicello.
UN PO' RENZIANI ?
epigramma
Per interposto Paolo Gentiloni,
(una versione morbida di Renzi?)
Prodi e Napolitano un po’ “renziani”?
Come quella che incinta un po’ si disse.
PRODI RURALE
epigramma
Dei cespugli si dedica alla cura
(povero Ulivo simile a “Spelacchio”!).
Dal perduto uliveto al cespugliato,
dal produttivo ricco a quello misero
(all'erba l’humus rubano i cespugli!).
Cinico ed accidioso Cincinnato!