JE SUIS PARIS 13 NOVEMBRE 2014



J E    S U I S   P A R I S

               13  NOVEMBRE  2015

 

ALLAH É GRANDE, SON PICCOLI QUELLI:

I   TERRORISTI   IGNOBILI  E INFAMI 

ALL'UMANITÀ INVISI E AD  ALLAH

INFORMI CONCREZIONI DEL NULLA.

PER FRANCESCO É GUERRA MONDIALE:

À LA GUERRE COMME À LA GUERRE: CORAGGIO!

 



    

       Pubblico  di  nuovo l'ode, qui
       pubblicata il 7 gennaio 2015.
        

 

        Je suis Charlie
          ( 7 gennaio 2015)
 
Impugno la matita e questi versi
abbozzo e poi al computer li trascrivo.
Sono francese anch’io, anch’io Charlie.
Tutte unite d’Europa le matite!
Aux crayons, citoyens!
Formez vos bataillons!
Marchons! Marchons!
Dei  kalashnikov contro la barbarie!
Come contro le bombe su Guernica
amò Picasso, da Parigi accolto,
la pace, l’arte e la felice vita,
la matita, alti in pugno, e il pennello.

 

Oggi 15 novembre 2015 via mail ho

inviato al Presidente Matteo Renzi

i due  componimenti col  seguente

messaggio:

 

                             Caro Presidente Matteo Renzi,

la sfida del Daesh è apocalittica e ben più grave di quella che i terroristi europei , Brigate Rosse in Italia e Rote Armee Fraktion, nota anche come Banda Baader - Meinhof  in Germania, scagliarono contro le nostre democrazie. La vittoria dello Stato democratico contro quella Banda fu di natura esclusivamente militare. Ma anche contro le nostre BR fu decisivo il contrasto di natura militare e repressiva, ancorché l'isolamento politico dei terroristi ebbe notevole funzione coadiuvante: si pensi alla fondamentale azione  del generale Carlo Alberto dalla Chiesa e all'epilogo trionfante e risolutivo della liberazione del generale statunitense James Lee Dozier, ma anche  all'efficacia del "pentitismo", agli effetti, disastrosi per i brigatisti,  dell'assassinio del sindacalista Guido Rossa, alla politica di fermezza del PCI e della DC (purtroppo segnò  un tragico momento di dolorosa sconfitta politica e militare la vicenda di Aldo Moro). Contro il Daesh non c'è che il contrasto militare e sul suo terreno, la Siria e l'Iraq,  e  non già su quello scelto dagli infami terroristi, cioè le nostre inermi  popolazioni urbane, praticamente indifendibili dagli attacchi con  quelle armi distruttive di massa  che sono i kamikaze, ridotti a meri strumenti di guerra non suscettibili del "pentitismo" che è fenomeno proprio dell'umanità, al di fuori della quale quelle belve criminali si pongono, ed anzi animati da spirito autodistruttivo.  D'altra parte è problematico se non impossibile isolare i terroristi islamici, come avvenne per quelli europei di trenta - quarant'anni fa, dalla massa dei musulmani moderati e tranquilli, la cui mentalità affonda pur sempre  nell'atteggiamento di passivo abbandono alla volontà di  Allah, che può tramutarsi, più o meno consapevolmente,  in quello di abbandono alla volontà di chi proclama: "Allah é Grande" (Allah Akbar).  Temo che, se la politica europea continua ad essere quella dello struzzo che affonda la testa nella sabbia,  sopravvengano per noi tempi bui.

                              Buona domenica, ancorché tristissima

                                  Pietro Muggianu Sotgiu