EX UNTO poemetto



COMPOSTO NEL MAGGIO 2014


I

Da ex Unto Berlusconi é untuoso                        1

(in Europa fumoso resta agli occhi).

 “Farei come il Papa, se lo fossi”, dice:

della perduta unzione à la recherche?  

Se accanimento ci fu giustizialista,                      5

d’esserne stato vittima riottosa

non ne faccia politico blasone,

col popolo non lanci la  riscossa

contro i superpotenti magistrati,                          9

ben armati, a testuggine schierati.

Immane è dei giudici il potere,

sotterraneo potere insidioso,

dalle  mosche cocchiere supportato                   13

(gli antiberlusconiani media arditi),

di illiberalità fall-out esteso.

 

 

                        II

Le antiberlusconiane dette mosche                    

alla magistratura perder fecero                         17

di terzietà, fondante,  l’innocenza

e  l’essere al di sopra reputata

( i giudici agli altari ed istigati,                          

nell’arena politica coinvolti).                             21

La sfiducia nei giudici diffusa

(applausi a poliziotti condannati!).

In dubbio  la certezza del diritto:                        

solo alla legge” sono essi “soggetti”                   25

come prescrive la Costituzione?

E non anche a politiche opinioni?

O a metagiuridiche stimolazioni?                       

A suggestioni, ovvero, oltre la legge?                29

Politicamente essi schierati sono

e ambiscono a un politico consenso.

Riformare urge a fondo la  giustizia,                 

giudici rimettendo al loro posto                         33

e assoggettandoli a debiti controlli

(nel quotidiano fare dei Palazzi

s’annidan tanti errori giudiziari                       

e sono  innumerevoli i soprusi).                        37

Giuramento non presta or testimone,

ma a “dir la verità” solo si “impegna”

(quanto vani sono oggi impegni in genere!):    

segno del sistematico lassismo;                       41

dei giudici perduta autorità.

Il processo sia giusto e sia severo,

per giudici e  avvocati,  per le parti.         

Sia cerbero avvocato per i cives:                       45

con i giudici dritta sia la schiena

(mercanteggiare infame entro i  Palazzi!).

Titolo IV tutto da rifare!                          

Non è tutto, in materia, l’efficienza.                  49

Terzietà + rigore ed onestà.

 

                        III

Attaccato e sfiancato l’ex Unto,                                   

colpito da gragnuola di processi,

subì il sistema grave una  torsione                  53

(in politica irruppe la giustizia).

Di Politica ogni arma fu negletta                

ed i  veri problemi trascurati,

dalla brutta torsione obnubilati.                      57

Le riforme promesse l’ex non fece,

essendo anch’esse  ad “ex”  retrocesse       

(classico ragno non cavò dal buco), 

a mascherar riuscendo il fallimento,                61

da antiberlusconiani  alibi offerto,

a caccia, sotto l’Arco, di farfalle;            

le mutande frugare per che cosa?

Quale implicito pubblico interesse?                  65

Quale valore da salvaguardare?

Salvaguardare  la legalità?                                    

Ma mi faccia il piacere! (De Curtis).

Sfida: burocrazia contro carisma.                     69       

Becera hybris da nemesi torta,

nemesi rivestita delle toghe.                      

E saran state toghe nere o rosse?

Toghe eminenze grigie sono state                   73       

da  una parte politica spronate,

esaltate, applaudite e incoraggiate            

(fu l‘azione penale “obbligatoria”?).

Obbligatorietà d’actio poenalis?                       77    

Pervennero notizie di reato

o fu notitia criminis cercata?                               

Fu onesta di Cesare la moglie?

Sempre purtroppo non apparve tale                 81   

(quel che era del marito a lui non diede).

 

           

                        IV

Dicono sia bilancia la giustizia,                 

vattelappesca  cosa c’è nei piatti,

chè la giustizia esercita un potere,                   85

strutturato politico potere,

politico ipertrofico potere.                       

L’ “Ordine” trasformato fu in “Potere”,

un Potere-paguro entro lo Stato,                       89

di balance privo anomalo “Potere”

illiberale ed antidemocratico.                   

Si difendano i cives dai processi,

di massa essendo un’arma distruttiva:            93

i partiti annientò “Mani Pulite”

e furono colpiti i berluscones                    

per collaterale effetto micidiale

(una decimazione di innocenti).                     97

Sia protetta politica da legge

contro chi la persegua obliquamente.        

Carrierismo e rapporti di potere.

Attenzione ai rapporti di potere                   101

(si pensi a media-giudici connection)

sui diritti dei cives prevalenti.                    

I magistrati son privilegiati,

del comando alle leve e ben pagati,            105

autonomi, affrancati da controlli

(male l’autodichìa del CSM ).                   

L’indipendenza viene malintesa:

“dipendenti”, non più, per un “servizio”,       109

un servizio affidabile,  efficiente

(giustizia giusta e rapida si esige),            

ma anch’essi del Potere son ai vertici,

del gotha dei potenti fanno parte                113

(ma a nessuno essi devono dar conto

non avendo un mandato elettorale):         

gruppo egemone c’è e c’è la massa

e la massa ha spirito di corpo,                    117

potente corpo per lo più arrogante,

ma tanti rispettabili ci sono                     

d’essere “Vostro Onore” meritevoli

(normali servitori dello Stato).                    121

Si converta a saggezza il giudicante

“sotto la quercia” il posto riprendendo.   

Un manrovescio occorre con urgenza,

in fretta raddrizzato va il sistema:              125

servizio controllato come ogni altro,

uno dei tanti pubblici servizi,                  

ad esempio il servizio sanitario,

con seria disciplina penetrante,                  129

garantista, completa ed effettiva:

re-spon-sa-bi-li-tà, sia la civile                 

che la disciplinare e ri-go-ro-sa

(malasanità-malagiustizia).                       133

Delle impugnazioni il sistema non basta

(alla meta si giunge “a babbo morto”      

e sull’errante giudice non pesa).

“Corpo separato” sono i magistrati,             137

un “corpo separato dello Stato”

(ciò per il gruppo egemone, sia chiaro).   

Prendano esempio dalle Forze Armate,

(fedeli alla Repubblica, lo giuran)               141

e sia la Benemerita un modello

(“nei secoli fedele e usa obbedir…”).      

Altro che sciorinare la Carta!

Stella polare sia per lor lo Stato,                145

cioè la Repubblica Italiana,

i cui interessi devono curare                  

non le ideologie, non i partiti.

Non è Assoluto sicurezza esterna.              149          

Non è  Assoluto sicurezza interna.

Non è legalità un Assoluto:                     

a legalità “possibile” si miri

e capillare sia, non esemplare,                  153                

non sia giustizialista e giacobina.

È l’illegalità molto diffusa,                            

la massa degli offesi si tuteli.

Neppure Politica è Assoluto.                      157            

A Politica spetta far la sintesi,

d’ordine a ragionevole tutela.                    

Con “pretori d’assalto” iniziò tutto

(truppe d’assalto i giudici, qual vulnus!).     161

A seguire ogni guerra e ogni guerriglia

(di Di Pietro vicenda un paradigma):        

il “servizio giustizia” fu negletto

tra l’uno e l’altro assalto e brighe varie,      165

i magistrati-massa abbacinati

al politico Olimpo tutti assunti;                     

“abbasso la routine”, in quel fervore,

spregiato il lavoro quotidiano,                    169     

del barbiere di Londra irriso il mito:

(perchè, nell’epos,’business as usual’?).     

Da scorrerie politiche potenza.

Sugli allori s’adagia onnipotenza                173           

e il trionfo si gode nella stasi

corrompendo la massa dei gregari,        

che tiene a vile la routine uggiosa,

dell’opus fatto  bene  perde il gusto!          177    

(Dissimile l’impegno del potente

da quello dell’addetto ad un servizio).    

Indotti i giudici a battere la fiacca.

Per anzianità fanno essi carriera,               181                    

gigantesco tabù rottamazione.               

Sia ricambio nei ruoli assicurato,          

la produttività sia incentivata,

sul merito si fondi la carriera.                   185

Si  montarono i giudici la testa               

e a montargliela fu, ahi, la Sinistra      

(“dei giudici il Partito” di sinistra):

alla sozza politica suppliscano                  189

i  redentori giudici puliti.

Ne deriva il seguente corollario:            

il servizio giustizia poca cosa,

robetta da travet delle pandette                193     

e i diritti dei cives in malora.                  

Disertati dallo Stato i territori,                       

dagli occulti poteri conquistati

da sommersa “giustizia” amministrati        197

(clam i supplenti vengono “suppliti”).

La giustizia statale ormai fallita,                 

nell’illusione dell’onnipotenza                     

dei “salvatori della patria” afflitta.             201

           

           

                        V

La Politica redini riprenda                         

e assesti il manrovescio che ci vuole.      

Politica governi la giustizia

e alla ragione i giudici riduca.                   205

Magistratura lasci le crociate,                     

restituisca ai politici le lotte                    

(giudicano e decidon gli elettori);

giudicare imparziale il suo mestiere,         209

(siano arbitri non siano lottatori),               

quando agisce lo faccia per dovere,           

dovere scrupoloso ed efficiente;

non strafaccia,   politica invadendo;          213

la “supplenza” parziale è dannosa:             

demolisce, non può ricostruire.                 

Si riformi e rafforzi la Politica,

non conviene il “supplente” potenziare      217

e deviarlo dal compito suo proprio.            

Nei propri ranghi rientri prestamente.         

Male centralità di repressione,

che destruttura senza strutturare              221

e cattura ed assorbe energie sane,                      

l’Italia deprimendo e la speranza                      

e l’inventiva viva ed operosa,

eccita, esalta i vacui populismi.                 225

Ben ha fatto per l’Expo Matteo Renzi        

leve afferrando della prevenzione.              

Bene il Governo e l’Anticorruzione!

Le liti alla Procura di Milano                      229

da politico grave inquinamento                  

(l’obbligatorietà di actio poenalis                       

discussa e chiacchierata si appalesa;

sia discrezionale de iure actio poenalis,      233

de facto lo è già per chi la inizia).                       

Altro che “resistere” tre volte dictum,                

ma “efficiere efficiere efficiere” e zitti!

Disciplina, tre volte disciplina:                    237

si fornisca accettabile  servizio,                         

ci si curi  di offese e di diritti                          

e non di idee politiche  eccitanti.           

Di “pulizia” il prezzo fu pesante:                 241

a controllori assurti,  i controllandi,          

incontrollati, prestano servizio                      

(settore di pubblica amministrazione         

al controllo politico sottratto).                     245

Di balance privo, anomalo “potere”,         

illiberale ed antidemocratico.                           

I magistrati curino i diritti,                         

dei cives sui diritti si concentrino                 249

nell’Italia che soffre di ingiustizia,               

fornendo bene il pubblico servizio                     

(va bene il telematico processo,               

che adesso sta  il governo sviluppando).      253

 

                        VI      

Legge del contrappasso pura e dura.         

Al carisma votato l’ex Unto                      

(un carisma tenuto  col cerone),

fu combattuto dall’anticarisma,                   257

l’anticarisma d’un funzionariato                

(in un baleno subito s’è sfatta                  

del cerone la forza propulsiva).

Populista mediatico ed estetico,                 261

(ma a  ragionare lo costringe Renzi,          

che invita al raziocinio pure Grillo).          

Populismo tutto dramma e farsa

(quello di  Grillo sterile e confuso               265

per quanto, demagogo, s’arrabatti),         

mescolanza di generi teatrali,                   

l’antiberlusconismo e il suo contrario

toccano  in Grillo l’apice supremo               269

(un tourbillon che male fa all’Italia).       

 

                        VII

Contro il giustizialismo dilagante           

vana la lotta è, vana sarà

(mulini a vento sono e inatterrabili).          273

Assegnazione dell’ex ai “servizi”,

ineccepibil dictum giudiziale,                  

è miope burocratica cultura,

una cultura priva di carisma                      277

(dall’università uno cacciato

alle scuole serali condannato!).               

In questa storia a monte sta la pecca.

Il politico fall- out prevedibile,                  281

collaterali effetti valutabili,

dannosità politica  accettata.                   

 “Via Alzheimer” rieducabile ex Unto?

Ma mi faccia il piacere ! (De Curtis).          285

Improbabile il mezzo pedagogico;

“rieducando” così vien provocato:              

nella  cristalleria sarà elefante,

un vivace elefante spiritoso.                     289

Altro che misura di rieducazione!

Una  pena maldestra sembra invece;        

è stato,  all’ex,  memento propinato:

“anche per te l’Alzheimer dietro l’angolo!”; 293

e  lui non batte ciglio e fa il  rilancio:

“sì, non ricordo i nomi ultimamente…”         

che sta per “me ne impippo bellamente” 

(imposta non gli fu la contrizione              297

e niente, da gigione, si risparmia.

Recita da simpatica canaglia,                     

“alla garibaldina” suole dirsi,                   

senza il principio attivo: Garibaldi).           301

L’ex Unto, da quel Fregoli qual è,

da succube sarà incube aitante,           

la revanche di Politica incarnando           

(non ci vuole revanche, ma riforma).         305

Con dignità la cosa sta affrontando…

con una nonchalance che gli fa onore    

(è giusto, a tutto campo,  si difenda….).   

e, ridendo, castigat questo e quello,          309      

gli avversari che attaccano volgari.

                       

                        VIII

Lancia in resta deponga Berlusconi.           

Il sapiente “Re Giorgio” non molesti 

(familiarmente il “Colle” per i media):     313

non i “servizi” per il nostro ex Unto

ma di scienze politiche un bel master.         

Non disturbi il dinamico buon Renzi,

un vero riformista volitivo,                      317

da chi non vuol cambiare ostacolato.        

Quel giovane ha preso il testimone             

ed è davvero molto bravo e tosto

tra  i rissosi partiti inconcludenti              321

e i populismi beceri e assordanti.               

Libero da pressanti costrizioni,

alla giustizia si dedicherà

con la virtù dei forti ch’è la calma,           325

che l’ex perdette insieme con l’unzione.