BABBO (uno dei ragazzi del '99)

BABBO (uno dei ragazzi del '99)

Alla cara memoria di mio padre Salvatore

(Atzara 1° novembre 1899- Cagliari 8 marzo 1982)

 A veder la parata militare

mi portavi con te nella via Roma.

Marciavano i soldati con mitezza,

dondolando gli elmetti dolcemente,

mormorava la banda come il Piave…

quasi a rassicurarli li cullava….

e chiudevano i Vigili del fuoco,

tutti per loro applausi appassionati:

li ringraziava Cagliari ferita

e le ferite ancora erano aperte.

Anche tu, babbo, avevi la ferita

inferta da pallottola austro-ungarica;

la seconda tua pace ti godevi,

a cinquant’anni di tua vita, babbo,

ripudiata la guerra dall’Italia,

nella Costituzione appena nata ...

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Cantico delle culture



Lodato sia Signore ignoto all’Uomo,

per Francesco d’Assisi buon fratello,

di pace e bene all’Uomo portatore,

e per l’audace Papa che a Lui guarda.

 

Lodato sia Signore ignoto all’Uomo,

per Gesù, Maometto, Buddha e gli altri,

che alla ferinità tolsero l’Uomo,

arcobaleno dandogli e orizzonte.

 

Lodato sia Signore ignoto all’Uomo,

per la Bibbia, il Vangelo ed il Corano,

che le frontiere segnano per l’Uomo,

nel male soccorrendolo e nel caos.

 

Lodato sia Signore ignoto all’Uomo,

per le culture vive, ricche e forti,

che fioriscono dentro ogni frontiera,

stelle polari e ...

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COME UNA QUERCIA



    COME UNA QUERCIA SECCA

                       lirica

Come una quercia secca alfin sarò,

un fossile di fossili in un bosco,

privo di  stormi di pensieri e sogni

di frullanti parole e di passioni,

volati via per sempre, chissà dove.

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L'anatra zoppa



               L’ANATRA ZOPPA

                  epigramma

Vogliono Renzi un’anatra zoppa,

e poi  ingozzarla col  loro mangime,

per satollarsi del foie gras d’antan

ed ingrassare come nel  passato.

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Lasciatemi partire



           LASCIATEMI PARTIRE

                       lirica

Lasciatemi partire come un tempo,

il biglietto sarà di sola andata.

Partire ed arrivare e ripartire,

una la vita e molte son  le mete,

ultima partenza, meta sconosciuta.

Si dice che partire è un po' morire,

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PIGALLE



                      P I G A L L E

                      piccola ode

Sesso:  vana e tortuosa scorciatoia,

per raggiungere il Tutto, via illusoria;

percorsa e ripercorsa, mai si giunge.

Va Sisifo alla cima e al precipizio.

Nella petite mort si muore e si rimuore.

In cima non c'è il Tutto ma c'é il Nulla.

Un doppio inganno il sesso a pagamento:

in serie merce non serializzabile,

merce senza essenziale qualità

( ...

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Pinta la legna .......epigramma



Pinta la legna e mandala in Sardegna

è un endecasillabo perfetto.                                                  

Cellino, Silvestrone ed il buon Zedda

lo stadio ed i tifosi nel pallone:

i Santi Uniti Efisio, Antioco e gli altri

salvino y mal unidos pocos locos.

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BABBO

BABBO

Oggi  3  novembre  2015   L'Unione Sarda   dedica  il  suo

supplemento   su  La  Grande  Guerra  ai  ragazzi del '99.

Colgo l'occasione per  ripubblicare il mio componimento

            "BABBO - (uno dei 'Ragazzi del '99')"

 

     Alla cara memoria di mio padre Salvatore

(Atzara 1° novembre 1899- Cagliari 8 marzo 1982)

           

           BABBO

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BABBO (uno dei ragazzi del '99)

BABBO (uno dei ragazzi del '99)

Alla cara memoria di mio padre Salvatore

(Atzara 1° novembre 1899- Cagliari 8 marzo 1982)

 

 

 

                    BABBO

        (uno dei ragazzi del ’99)

           

A veder la parata militare

mi portavi con te nella via Roma.

Marciavano i soldati con mitezza,

dondolando gli elmetti dolcemente,

mormo ...

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Estate in casa mia - 21 giugno 2014



 ESTATE IN CASA MIA

           

 

Dalla sfera celeste tersa e in estasi

i versi dei gabbiani e delle rondini,

aperte le finestre,  entrano in casa

e con i miei s’incontran,  nati appena:

vivranno quando e dove sian sentiti.

Ma in qualche anima un’eco rimarrà?

E nei tempi futuri permarranno?

 

21 giugno 2014                                      pms

 

 

 

 

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SCUDI UMANI VOLONTARI



      SCUDI UMANI VOLONTARI

(gli oppositori di sinistra del PD)

 

Perdutamente al perdere avvinghiati,

intercettano il fuoco sui nemici

(tristi uccellacci, lonza, leone e lupa)

a cui si sono dati prigionieri

e a cui s’offrono quali scudi umani,

“fuoco amico” quel fuoco  simulando

(fuoco della passione innovatrice,

l’ardere di politica passione).

Gridano “al fuoco, al fuoco!” per smorzarlo,

mentre si estende ai  loro campicelli,

dalla  zizzania invasi e dall’ ortica.

Mai visti scudi umani volontari!

Perdenti tra i perdenti,  son felici,

sur le infestanti erbacce < ...

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Breve Nota al componimento "Babbo (un ragazzo del '99")



Nel centenario della Prima Guerra Mondiale, ho sentito il bisogno di dedicare il componimento, che allego,  a mio padre, il quale, uno dei mitici "ragazzi del '99", vi combattè e fu ferito. Come usa in Sardegna lo chiamavo "babbo" e così lo evoco poeticamente. Dai combattenti sardi fu chiamato "Babbu Mannu" il conterraneo generale Carlo Sanna, comandante della 33. ma Divisione di cui faceva parte la Brigata Sassari. Emilio Lussu, capitano ma soprattutto scrittore e politico, e Giuseppe Musinu, generale, furono tra gli storici protagonisti delle tragiche ed epiche vicende di quella guerra, sardi entrambi e nelle fila della Brigata Sassari. A differenza di Lussu e Musinu, entrambi moralmente e culturalmente avversi alla violenza bellicista e non compromessi col fascismo ...

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EX UNTO poemetto



COMPOSTO NEL MAGGIO 2014


I

Da ex Unto Berlusconi é untuoso                        1

(in Europa fumoso resta agli occhi).

 “Farei come il Papa, se lo fossi”, dice:

della perduta unzione à la recherche?  

Se accanimento ci fu giustizialista,                      5

d’esserne stato vittima riottosa

non ne faccia politico blasone,

col popolo non lanci la  riscossa

contro i ...

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Serenissima?



Serenissima più non sei, Venezia,

da vergogne turbata dei tuoi figli,

la bellezza sfregiata dall’infamia,

lacerate dal MOSE le tue membra,

stuprata dalle navi da crociera.

Non regina dei mari ma bordello!

Simoniaci profanano il tuo tempio,

chi dai tuoi protettori ti protegge?

Del tempio di bellezza avete fatto

una spelonca di ladri, oh malnati!

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Serenissimo - composta nell'agosto 2005



Tu serenissima Venezia

città d’umanità colta e gentile,

dove le voci sento, sento i passi,

degli Apostoli Santi le campane

e l’orologio, che a me il tempo dona

elargito dall’alto campanile,

coi suoi rintocchi armonici e vibranti.

Calli e canali, campi e fondamenta,

ovunque tu m’accogli e rassereni.

 

Per molti mari andasti e molte terre.

Da molti mari e terre a te si viene.

Uomini a me lontani accanto sento,

noi che t’amiamo stringi in un abbraccio,

rapiti dal tuo fascino felino.

Fascino aristocratico e felino

di quell’alato leone tuo alter ego,

nella gloria sommerso della Storia,

che in lag ...

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WRITERS



Writers – graffitari  (quelli vandali)

(Milano 18 settembre 2003)

 

Me ne vado bel bello in Santa Croce,
alla chiesa di lato (Sant’Eustorgio),
la bell’ombra dei lecci salutando
e carezzando un muro in dolce curva,
(s’indovina di là verde un intreccio).
Sereno sono come don Abbondio,
poco prima di imbattersi nei bravi.                                     
Il luogo è da edicola dipinta,
con anime e con fiamme in purgatorio.

Ma è il bianco muro profanato
dai segni scompigliati ...

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Argolas - composta nel febbraio 2010



Argiolas, solatii regni del grano.                                

Oh memorie atzaresi e quali affetti!

De is treuladores grida e filastrocche.

De is treuzzadores il riso di facezie.

L’acqua in su frascu all’ombra de unu creccu,          

sa cruccuriga accanto con il vino.

Candido sulla  crobe, il tovagliolo,

a proteggere il pane ed il formaggio

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A Tino Petilli



A Tino Petilli nel 40° anniversario della sua attività di attore - Exmà - Cagliari 16 dicembre 2003

 

Da bambino credevo che le voci

fossero quelle di uomini accucciati

al  grammofono accanto od alla radio.

 

Appresi da ragazzo esser le voci

di uomini lontanissimi ed altrove,

seppi dell’infinito etere puro.

 

Appresi di Marconi e dell’Elettra……

ascoltava riunita la famiglia

Radio Marelli, accanto alla credenza….

 

Da giovane e nel mezzo di mia vita,

al Gazzettino Sardo diede voce

un uomo, tenebrosi  cuore e timbro.

 
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Rabbrividir di vento



Rabbrividir di vento odo la notte.

Non lo udii ieri e l’udrò domani?

Non lo sentono i morti della casa,

né quelli che – chissà?- vi abiteranno.

È uno dei  frammenti infinitesimi,

di cui è fatta  questa nostra vita,

dell’ineffabil tutto ch’è l’eterno.

 

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In morte di Giovanni Lilliu



Dal sonno eterno i sardi dei millenni

risorgon nei nuraghi e nei villaggi

e s’avviano silenti in processione

alla reggia  nuragica Nuraxi,

ad accoglier, uniti a Dio,  Giovanni,

minuto il corpo, l’anima possente

(contemporanei e uguali ci fa Morte).

Lilliu di sardità mentore e vate,

di Barumini cuore e Genius loci,
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La petit mort - composta nell'estate 2011



Di un amplesso i lamenti, nella notte,

da una finestra aperta sul cortile,

festoso di garriti i mesi scorsi.

E mi sovvien la vita e i morti amori

ed il presente, anch'esso morituro....

incalzano i lamenti altri lamenti,

nel cimento affannoso dell'amore,

or alti, nel silenzio, ed ora fiochi...

a rammentarmi ch'essi sono il segno,

insieme, del godere e del soffrire....

gemiti dal piacere e dal dolore.

L'orgasmo petit mort chiamano in Francia....

di morte e vita amplesso, l'esistenza.

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COALIZIONE DISSOCIALE (28 marzo 2015)



È  l’ultrasinistra una cosa assai vile:

il fondo ridotta a raschiar del barile,

perduta la linfa, rimasta la bile,

ogni arte perduta, perduto lo stile,

fuori uso il congegno, esaurite le pile;

su più dei problemi fa il pesce in barile,

un gregge disperso non più nel cortile,

inciso il comizio su un vecchio vinile;

residuo estremismo-malanno infantile,

d’antan comunismo-malanno senile.

Passata, un domani, la festa d’aprile,

gabbato lo santo, si rientra all’ovile.

 

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